L’ayatullah Shahabuddin Mar'ashi Najafi racconta:
Non era la prima volta che andavo a piedi da Samarra fino al mausoleo del Nobile Sayyid Muhammad (a)
[1], però questa volta era diverso: era notte, una notte buia e calda, la notte del giorno più caldo dell’anno. C’era anche molto vento, un vento rovente che portava con sé la terra del deserto. A stento riuscivo a tenere gli occhi aperti per vedere dove stessi andando. La tempesta di sabbia diventava sempre più forte e mi sbatteva di qua e di là. Ormai ero rimasto senza forze, assetato e affamato, pensavo che la morte fosse vicina e riuscii a malapena a pronunciare i Shahadatayn e poi non capii più niente...
All’improvviso sentii una dolce voce che mi chiamava: “Sayyid! Sayyid! Sayyid!”, sentivo la voce ma non avevo le forze per aprire gli occhi. Poi sentii le labbra rinfrescate da acqua pura, acqua così fresca e dolce che non avevo mai bevuto fino ad allora e che non bevvi mai più!
Quando aprii gli occhi mi resi conto che la mia testa era appoggiata sulle ginocchia di un uomo arabo. Mi guardai intorno: non c’era più la tempesta di sabbia e il tempo era migliorato. Mi alzai per ringraziare l’uomo che mi aveva salvato la vita. Non avevo ancora aperto bocca che mi disse: “Non hai fame?”.
Risposi: “Sì! Sto quasi per morire di fame, Dio ti ha mandato per salvarmi! Non so per quanto tempo ho camminato in questo deserto…”.
Stavo ancora parlando che questo nobile uomo stese una tovaglia per terra, e vi pose alcuni pezzi di pane, che anche se erano del tipo meno costoso, erano molto buoni. Quando fui sazio, mi guardò negli occhi con uno sguardo così profondo che mi donò pace e tranquillità. Anche se era buio e non riuscivo a vedere bene il suo viso, tuttavia percepivo che da lui scaturivano bontà e nobiltà. Incominciammo quindi a parlare, ma non so il perché ero solo io a chiedere e lui a rispondere, inoltre rispondeva così piacevolmente che sentivo di non aver altra scelta che accettare quello che diceva.
Questi sono alcuni dei consigli che mi diede:
· Leggi molto il Corano e sii sicuro che non è stato modificato.
· Poni una pietra di agata su cui siano incisi i nomi dei quattordici Infallibili (A) sotto la lingua del morto.
· Fai del bene ai tuoi genitori e rispettali, sia quando sono in vita, che dopo la loro morte.
· Vai spesso a far visita ai mausolei degli Imam (A), dei loro figli e discendenti, dei sapienti e delle persone probe, rispettali e onorali.
· Rispetta i Sayyid.
· Non dimenticare la preghiera della notte.
· Non dimenticare i tasbihat di Fatima Zahra (A).
· Esegui spesso la ziarah dell’imam Husayn (A), sia da vicino che da lontano.
· Impara a memoria il terzo sermone del Nahjul-balaghah e il sermone della nobile Zaynab (A) nel palazzo di Yazid.
Quindi disse amareggiato: “Però come sono dispiaciuto per quei sapienti che si considerano al nostro servizio, ma non compiono queste azioni!”.
Fu allora che gli dissi: “Io sono ancora molto lontano dalla mia destinazione, se sei d’accordo penso sia il caso di incamminarci, a proposito dove siamo?”.
Rispose: “Siamo nella zona di Qudsiah”.
Ribattei: “Allora manca ancora molto alla mia destinazione!”.
Quindi mi chiese: “Perché dove vuoi andare?”.
Risposi: “Al sacro mausoleo di Sayyid Muhammad”.
Allora disse: “Eccoci!”, e mi resi conto che eravamo nel mausoleo di Sayyid Muhammad!
Riflettei un attimo: “Come era possibile che io fossi nella zona di Qudsiah e adesso invece nel mausoleo? Chi è quest’uomo arabo con tutte queste conoscenze? È possibile che egli sia...sia l’imam Mahdi (aj)?!”. Mentre stavo pensando a queste cose, mi diressi verso l’uomo arabo, ma egli non c’era più...
[2][1] Figlio dell’imam Hadi (A), il suo mausoleo si trova a circa 48 km da Kazimayn.
[2] Hoseyn Saburi, Tasharrofote Mar'ashie, pag.7-12.