martedì 22 settembre 2009

Storia di un vero muntazir: Shahid Nawwab Safawi (19)



La radio di Teheran annunciò l'arresto di Nawwab e i giornali scrissero che il tribunale aveva chiesto che venisse giustiziato.

La moglie, i figli e la madre di Nawwab andarano a trovarlo in prigione, la moglie racconta: "La madre gli disse: 'Figlio mio, come vorrei essere morta e non vedere come ti fai uccidere'.

Nawwab le disse amorevolmente: 'Madre lascia che ti baci la mano, che ti baci i piedi. Non voglio offenderti, ma vorrei che fossi come le madri dei primi tempi dell'Islam. Non sai che una madre mandò quattro dei suoi figli a combattere a fianco del Profeta (s) e tutti e quattro diventarono martiri?. Quando il Profeta (s) tornò a Medina, la donna gli disse: 'O Messaggero di Dio! Sono fiera che i miei quattro figli siano stati degni di diventare martiri a fianco di un uomo come te!'. La morte prima o poi arriva per tutti, giovani o anziani. Ma la miglior morte è morire con gloria, morire con gloria è meglio che vivere con umiliazione. La morte sulla via di Dio è meglio della morte naturale'.

La madre si era calmata e io cercavo di non piangere, chiese dei bambini quando all'improvviso ci dissero che il tempo era finito. Gli baciai le mani per l'ultima volta e gli dissi: 'Spero che tu sia soddisfatto di me'. Fece un sorriso e rispose che era soddisfatto. Stava per uscire dalla stanza, ma si girò un'ultima volta e guardò i bambini, dicendo: 'Vi affido a Dio. A chi potrei affidarvi che sia migliore di Dio?'".

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