Il giudice ordinò che Nawwab e tre dei suoi compagni venissero giustiziati. La condanna fu eseguita il giorno del martirio di Fatima Zahra (a), Nawwab aveva 31 anni.
Un testimone racconta: "I corpi erano quattro. L'ordine era che venissero seppelliti prima dell'alba. Li stavamo lavando, quando arrivarono due jeep americane. Due di loro scesero dalla jeep e si diressero verso i cadaveri, li confrontorano con le foto che avevano in mano e se ne andarono, quindi ci diedero il permesso per seppellirli".
Seyyed Mohammad, fratello di Nawwab, venne a sapere che il comune aveva intenzione di trasformare il luogo in cui erano seppelliti Nawwab e i suoi compagni in un parco. Prese il permesso dai sapienti per estrarre i loro corpi e portarli in un altro luogo.
Non erano sicuri di dove fossero esattamente seppelliti i corpi, finché finalmente li trovarono, scavarono la terra e quando spostarono le pietre funebri, Seyyed Mohammad fece luce con la torcia, ma gli cadde di mano...Tutti urlarono: "Allahu Akbar!" e si misero a piangere...Il lenzuolo funebre che avvolgeva Nawwab si era consumato, ma il suo cadavere era ancora intatto! Come se lo avessero seppellito pochi minuti fa...
Il corpo di Nawwab è ora seppellito presso il cimetero Wadi al-salam di Qom.
Dio lo benedica, benedica tutti i martiri che hanno fatto dell'Islam lo scopo della loro vita e possa aiutarci a seguire il loro nobile esempio.
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