mercoledì 21 aprile 2010

Quelli che hanno incontrato il Sole (aj)

Seyyed Morteza Hosseyni racconta: «Il giovedì sera era nostra abitudine andare con Hajj Sheykh Mohammad Taqi Bafqi alla moschea di Jamkaran. Una di quelle sere aveva nevicato molto, io ero seduto in casa e all’improvviso mi ricordai che era giovedì. A quel tempo la strada da Qom a Jamkaran non era facilmente transitabile, soprattutto a piedi e con la neve, perciò pensai che probabilmente l’ayatullah Bafqi quella sera non sarebbe andato a Jamkaran. Nonostante ciò, non ero tranquillo quindi andai a casa sua, ma non c’era. Incontrai un conoscente che mi disse di aver visto l’ayatullah Bafqi con un gruppo di studenti dirigersi verso Jamkaran qualche ora prima e che probabilmente adesso erano quasi arrivati.
Non avevo altra scelta che tornare a casa, anche se ero molto preoccupato. In ogni caso mi addormentai e sognai l’imam Mahdi (aj) venire a casa mia e chiedermi: “Seyyed Morteza! Perché sei preoccupato?”. Gli risposi: “Signore mio! Sono preoccupato per Hajj Sheykh Mohammad Taqi Bafqi, poiché stasera è andato alla moschea di Jamkaran e non so in quali condizioni si trovi”.
Egli disse: “Pensi che io sia lontano da lui? Proprio poche ore fa sono stato da lui e gli ho portato il necessario”.
Il giorno dopo incontrai uno degli studenti che era andato alla moschea con l’ayatullah Bafqi e gli chiesi cosa fosse successo.
Raccontò: “Ieri sera ci dirigemmo con l’ayatullah Bafqi verso la moschea e miracolosamente era come se non fosse mai nevicato e la terra fosse asciutta. Arrivammo anche molto presto, però non c’era nessuno e faceva molto freddo e noi non sapevamo cosa fare. All’improvviso un seyyed entrò nella moschea e disse all’ayatullah Bafqi: ‘Volete che vi porti delle coperte e un po’ di legna?’. Egli accettò e il seyyed dopo non molto tempo ci portò quello che ci serviva e se ne andò. Ci chiedemmo da dove si fosse procurato le coperte e la legna poiché il villaggio più vicino era molto distante ed era impossibile che ci avesse messo così poco ad andare e tornare”.
Io gli raccontai il mio sogno e capimmo che l’Imam (aj) non abbandona mai i suoi compagni e li aiuta».[1]
[1] Ketabe masjede Jamkaran.

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