mercoledì 21 aprile 2010

Storia di un vero muntazir: Shahid Mostafa Chamran (5)

La moglie racconta (dopo che si erano trasferiti in Iran, durante la guerra con l'Iraq): "Un giorno Mostafa mi disse: 'Domani diventerò martire'. Io pensavo stesse scherzando e gli dissi: 'Come se fossi tu a poter decidere!'. Ribatté: 'Io ho chiesto a Dio il martirio e so che Lui esaudirà la mia richiesta. Però voglio che tu acconsenta, voglio andarmene con il tuo consenso'. Alla fine acconsentii, anche se non so come.
La mattina quando stava per uscire gli preparai gli abiti e il fucile come sempre. Quando se ne andò mi resi conto che lui non scherzava mai e che quel giorno non sarebbe tornato, non sarebbe tornato mai più...
Verso mezzogiorno mi chiamarono al telfono dicendo che Mostafa era ferito e dopo vennero ad accompagnarmi all'ospedale. Io conoscevo l'ospedale, ci lavoravo. Come entrammo, mi diressi subito verso la camera mortuaria, sapevo che era diventato martire. Quando vidi il suo corpo dissi: 'Allahumma taqabbal minna hazalqurban' (O Dio, accetta da noi questo sacrificio, frase che disse la nobile Zeynab dopo il martirio dell'imam Husayn)".

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