lunedì 8 marzo 2010

Storia di un vero muntazir: Shahid Seyyed Mohammad Hosseyni Beheshti (8)

Uno dei suoi amici racconta: 'Volevamo andare da Amburgo a un'altra città in treno. Era quasi mezzogiorno che arrivammo alla stazione e il treno non era ancora arrivato. Quindi vidi il signor Beheshti prendere la bussola che indica la direzione della qiblah e incominciare a pregare. Tutti lo guardavano con curiosità (a quei tempi erano in pochi ad aver visto musulmani pregare). Allora qualcuno chiamò la polizia. La polizia gli si avvicinò e una volta finita la sua preghiera gli dissero: "Cosa sta facendo? Deve venire con noi a dare spiegazioni". Egli con gentilezza spiegò: "Io sono musulmano e questo è il nostro modo di pregare. Ogni atto rituale ha il suo tempo specifico e mezzogiorno è l'ora di questa preghiera". Sentito ciò la polizia se ne andò'.

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